Ecco una guida che ho semplificato per farti usare le batterie ricaricabili,
in casa come in ufficio, regalandoti un’energia 100 volte meno costosa e che inquina 100 volte meno.
[untitled_box] Immagina se io vendessi legalmente la benzina a metà prezzo e che inquinasse la metà, diventerei rapidamente ricco sfondato, giusto ? [/untitled_box]
Con le batterie ricaricabili il risparmio è molto superiore: sono ricaricabili circa 500 volte e le migliori costano 4-5 volte di più rispetto alle pile usa e getta. Nella pratica reale possiamo considerare un risparmio effettivo tra 10 e 100 volte, a seconda dell’uso, senza contare che inquiniamo meno per altrettante volte.
E’ come avere una pompa di benzina che la vende a 13 centesimi di Euro al litro o addirittura a 1.3 centesimi… nessuno andrebbe a far benzina altrove !!
Eppure nelle case e negli uffici utilizziamo ancora le batterie usa e getta per alimentare i nostri mille telecomandi, giocattoli, tastiere wireless, mouse, calcolatrici, gadget vari… perché? PIGRIZIA !
Allora, per aiutarti a vincere la pigrizia semplifico tutto per bene e vado al sodo su cosa comprare e come fare
Quante volte vediamo fare degli errori di misurazione, calcolo, rappresentazione, reporting B.I. solo perché è stato usato il computer fidandosi ciecamente del risultato che presenta !
Nel costruire i nostri report con stupendi grafici 3D è importante chiedersi se ciò che rappresentano sia corretto dal punto di vista del contenuto e della comunicazione, chiediamoci SEMPRE se sia plausibile, in modo da scongiurare eventuali errori di logica, calcolo, raccolta informazioni e/o loro aggregazione, oppure errori dovuti semplicemente alla sconfinata fiducia nel risultato che ci ha presentato il PC… con noi alla guida !
Sono certo che ognuno avrebbe strafalcioni di questo tipo da raccontare, eccovi un esempio che ho scoperto, meno manageriale e più COSMICO… 🙂
Osservate questo affascinante video, molto diffuso in internet, che riguarda la stella variabile V838 Monocerotis:
la dimensione dell’inquadratura è larga circa 8 anni luce e sono “compressi” 4 anni di osservazioni.
Domenica 27 novembre si è svolta la 2a edizione dell’OPEN FACTORY, alla quale hanno aderito importanti realtà del Trevigiano.
Non ho resistito ad iscrivermi alle tre visite più interessanti, la prima delle quali in CAME S.p.A. che si è resa disponibile con ampio anticipo (esaurendo rapidamente i posti) oltre ad essere stata indubbiamente la più interessante.
CAME è un importante player internazionale nell’Home & Building Automation, in forte espansione nel mercato ed un business che da tempo ha superato i 130M€, tra i top 20 nella provincia di Treviso.
Negli ultimi anni il gruppo ha attuato un’intensa politica di acquisizione strategica (il gruppo italiano BPT, la francese URBACO, la spagnola PARKARE e l’italiana GO) per arricchire la propria offerta creando sinergie strategiche “olistiche” (vedi la domotica) e facilitando l’espansione nei mercati esteri. Il classico 1 + 1 = 3.
== LEGGI TUTTO ==> “CAME S.p.A. – Report OPEN FACTORY 2016 (come visitatore)” »
Fu un successone del 2011, emesso al posto del tradizionale dispositivo per commemorare il suo ventennale.
Chiunque poteva sostituire il vecchio modello con il nuovo ma si esaurì rapidamente… dopodichè l’azienda ripristinò il modello progettato 20 anni prima… con il solo “beep”.
Il TELEPASS TR Limited Edition – questo il suo nome – era ed è compatibile con il precedente (ne circolano ancora oggi !) ed aveva – tra gli altri – due sostanziali vantaggi:
Perché TELEPASS S.P.A. / AUTOSTRADE S.p.A. non l’hanno più reso disponibile ? Vediamo le ipotesi.
== LEGGI TUTTO ==> “C’era una volta il TELEPASS con il DISPLAY !” »
Quando l’interfaccia fa la differenza, producendo un apparente assurdo come questo.
In questo ambito la Customer Satisfaction B2C non è così scontata, soprattutto quando si tratta di “gorilla commerciali” come le major TELCO, in particolare TRE / H3G, WIND e VODAFONE.
E’ normale che il loro atteggiamento e l’interfaccia sia molto migliore nel settore business rispetto a quello privato, tuttavia ci sono limiti di etica e di correttezza commerciale che non vanno comunque superati.
Ed ecco che dopo aver subito nel privato prelievi indesiderati con ogni furberia, vista l’inefficacia di ogni forma di comunicazione (pannelli vari, email, social, gommosi Help Desk stranieri, raccomandate, PEC) e delle condanne con relative maxi-multe, ho esercitato il mio massimo potere di cliente: cambiare fornitore.
Ho cercato la soluzione, l’ho trovata, l’ho provata e dopo quasi due anni su 8 utenze private [aggiornato gennaio 2017] posso confermare che è possibile fare serenamente il cliente ! Nel mio caso, incredibile ma vero, con un operatore virtuale sotto rete TIM: TISCALI MOBILE. Speriamo continui così.
Chiunque come me abituato a controllare l’operato dei fornitori, a lavorare con BI e report di ogni sorta, automaticamente acquisisce l’abilità di individuare rapidamente qualcosa che non quadra, anche nelle bollette di casa…