Psicologi pazzi e no-gender… ovvero lo scienziato e la cavalletta.

Scoperti alcuni psicologi e scienziati in circolazione che hanno bisogno di una visita da un “bravo” collega… 🙂

http://www.repubblica.it/scienze/2014/01/08/news/bimbi_ai_maschietti_piacciono_le_bambole_la_passione_per_le_automobiline_arriva_dopo-75417584/

Vi riassumo:
“anche i bambini maschi fino ai 5 mesi preferiscono giocare con le bambole piuttosto che con le macchinine:
scoperto osservando i movimenti del bulbo oculare.
NE DEDUCONO che fino ai 5 mesi non c’è differenza psicologicamente tra maschi e femmine: tali differenze emergerebbero dopo.”

Ecco la brillante deduzione no-gender di scienziati, pedagoghi, psicologi…
voi cosa dedurreste ?

Non hanno considerato l’ipotesi che il bambino di pochi mesi sia attratto da qualsiasi cosa che conosce bene, ossia le forme ANTROPOMORFE e che possiedono due occhi ed un sorriso ?

Forme che oltretutto vede dal primo momento in cui la vista comincia a funzionare e che pure gli danno costantemente attenzioni, coccole e cibo.

Non è forse banale e ovvio che ciò sia attraente sia per i maschi sia le femmine??

Vorrei chiedere a questi luminari se per i neonati le “macchinine” siano o meno un oggetto ancora incomprensibile, troppo nuovo, senza metafore, senza attrattiva, indistinguibile dagli altri.
E questo senza approfondire quali siano le capacità di interazione e percezione cinetica di un bambino di qualche mese, indispensabile per capire il gioco con le macchinine…

Se ad alattarli fosse una macchinina con le ruote dedurrebbero forse le donne nascono maschio e poi diventano piano piano psicologicamente femmine?

E’ davvero una scienza spicciola e degna delle bufale di Facebook quella che analizza aspetti così legati alla psicologia umana, senza usare neanche un minimo sindacale di empatia nel soggetto analizzato.

E’ come la barzelletta dello scienziato pazzo sulle abilità di una cavalletta (scusate il paragone… 🙂 ):
http://www.barzellette.net/16941.htm

Uguale uguale. 🙂


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